La Terza commissione consiliare, presieduta da Attilio Solinas, ha ascoltato ieri in audizione il presidente dell’Istituto “Enrico Fermi” di Perugia, Fabrizio Fornari, e l’amministratore unico del “Punto Formazione” di Foligno, Nazareno Ponti, in merito alla delibera di Giunta che stabilisce che “a partire dal prossimo piano di formazione 2018-2020 e fino a un intervento di disciplina nazionale tramite accordo Stato-Regioni, non si procederà ad autorizzare la formazione di massaggiatore masso-fisioterapista e di massaggiatore sportivo”. Una delibera contro cui è stato presentato ricorso al Tar dell’Umbria che si esprimerà il 12 giugno prossimo e che contiene, secondo gli intervenuti, profili di illegittimità.
(Acs) Perugia, 10 maggio 2018 – La Terza commissione consiliare, presieduta da Attilio Solinas, ha ascoltato ieri in audizione il presidente dell’Istituto “Enrico Fermi” di Perugia, Fabrizio Fornari, e l’amministratore unico del “Punto Formazione” di Foligno, Nazareno Ponti, in merito alla delibera di Giunta “1031/2017” che stabilisce che “a partire dal prossimo piano di formazione 2018-2020 e fino a un intervento di disciplina nazionale tramite accordo Stato-Regioni, non si procederà ad autorizzare la formazione di massaggiatore masso-fisioterapista e di massaggiatore sportivo”.
Una delibera contro cui è stato presentato ricorso al Tar dell’Umbria che si esprimerà il 12 giugno prossimo e che contiene, secondo gli intervenuti, profili di illegittimità in quanto preclude la possibilità di portare avanti corsi di formazione già regolati con legge di rango costituzionale che tutela une delle poche possibilità di lavorare dei cittadini non vedenti, senza contare che solo nella nostra regione esiste un grosso fabbisogno di massaggiatori viste le esigenze di una popolazione comprendente un gran numero di anziani e disabili e, soprattutto, che gli istituti per masso-fisioterapisti lavorano nel mercato libero e senza alcun finanziamento pubblico, dando lavoro nel caso del “Fermi” a oltre cento persone.
“Tutto nasce dalle richieste del nostro nemico storico – ha spiegato Fornari – vale a dire l’Aifi (Associazione italiana fisioterapisti), che sostiene che i massofisioterapisti tolgono lavoro ai fisioterapisti laureati, mentre invece si tratta di settori diversi: i nostri diplomati fanno riabilitazione ortopedica e i fisioterapisti agiscono in quella neurologica, dove servono le competenze dei laureati. Non c’è dunque alcun atto di riordino a livello nazionale e i nostri corsi restano validi, ma intanto da cinque mesi non possiamo iscrivere nessuno perché la delibera di Giunta ha escluso queste figure dal Piano sanitario e si sta verificando una migrazione verso il Molise, dove la Regione ha appena autorizzato tali corsi”.
Ponti ha sottolineato l’assenza totale di contatti con il competente assessorato regionale, delibera a parte: “siamo accreditati e possiamo operare a livello nazionale e su tutto il territorio dell’Unione europea, ma la Regione Umbria ci dice che qui non c’è fabbisogno dei nostri operatori e costringe alla chiusura aziende che operano nel libero mercato e sono finanziate solo dagli iscritti, senza alcun costo per la sanità pubblica”.
Al termine dell’audizione, Il consigliere regionale Marco Vinicio Guasticchi (Pd) ha manifestato l’intenzione di approfondire l’argomento con un atto ispettivo rivolto alla Giunta, poiché sarebbero emersi “elementi di illegittimità” in una delibera che “ascolta solo le ragioni dei fisioterapisti e blocca le attività di aziende che operano nel privato senza chiedere soldi pubblici, in attesa di un riordino a livello nazionale che deve ancora venire”. PG/
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